Piccola scheda sullo stato attuale del problema rifiuti a Roma.

Riportiamo dal giornale “Il Messaggero” del 20/07/2019 una piccola scheda sullo stato attuale del problema rifiuti a Roma.

La sindaca Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle avevano puntato tutto sul potenziamento del porta a porta. Raggi, proprio nella conferenza stampa di lancio dell’unica domus aperta, nell’ottobre 2017, assicurava di poter raggiungere e superare il «70% nel quinquennio» del suo mandato, quindi nel 2021. Dissero: la differenziata crescerà moltissimo e di conseguenza diminuirà drasticamente l’indifferenziato, la discarica non servirà. Ma in tre anni a Roma la differenziata è cresciuta, stando alle stime più ottimiste, appena del 3 per cento (eravamo arrivati al 46 per cento, ma con la crisi di giugno e luglio probabilmente quel dato è crollato). E poiché è aumentata, complessivamente, la produzione della spazzatura, di riflesso nel 2018 è aumentato l’indifferenziato da smaltire: quasi un milione di tonnellate. Succederà anche per la nuova discarica. Il piano dei rifiuti della Regione imporrà a Roma Capitale l’autosufficienza per lo smaltimento: con la differenziata lontanissima dalle percentuali promesse, servirà una discarica di servizio. All’orizzonte c’è anche un altro spettro: due delle tre che Ama sta utilizzando fuori dai confini di Roma Capitale chiuderanno presto.

Ricapitoliamo: ogni giorno Roma produce circa 3.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati (d’estate qualche centinaia di tonnellate in meno). Vanno negli impianti di trattamento. Successivamente una parte degli scarti finisce in discarica. Attualmente sono disponibili nel Lazio quattro impianti di questo tipo: Colleferro (Roma), Roccasecca (Frosinone), Viterbo e Civitavecchia (Roma). Ma la discarica di Colleferro si sta esaurendo e chiuderà tra poco più di cinque mesi; Roccasecca finirà la sua attività in primavera.

Nel piano dei rifiuti regionali sono previsti anche centri per il riuso e impianti di trattamento di ultima generazione come quello che sarà realizzato a Colleferro, ma il vero problema è quella della discarica di servizio. Il terrore di una nuova Malagrotta…

Per quasi due mesi i rifiuti sono rimasti per strada, in tutti i quartieri. Ora Roma vede la fine del tunnel. Ma le incognite sono ancora pesanti. Molto pesanti. Le condizioni poste dall’ordinanza della Regione del 5 luglio non sono state rispettate. Il provvedimento chiedeva uno sforzo agli impianti delle altre province del Lazio, ma in cambio imponeva degli impegni ad Ama e Roma Capitale. Come è andata? Vi sono ancora microdiscariche abusive in periferia; in alcune strade i cassonetti stanno straboccando di nuovo. L’ordinanza della Regione chiedeva all’Ama di attivare il tritovagliatore mobile installato in via dei Romagnoli, nel Municipio di Ostia, e stranamente sottoutilizzato. Eppure, sta ancora lavorando quantitativi risibili di rifiuti.