Caro babbo natale….

……Caro babbo natale……
I bambini  a Natale aspettano regali.
Ma quei regali che ora ti chiediamo,  forse, non dovremmo chiederli a te, perché  non possono essere messi su una slitta, chiusi in pacchi scintillanti…

Ma forse Babbo Natale tu, con la tua grande magia, potresti parlare con quelli che debbono e possono risolvere i nostri problemi.
Siamo i bambini che non riescono a parlare bene, che non leggono bene, siamo i bambini un po’ irrequieti e difficili, siamo bambini autistici, siamo bambini che non possono camminare, disegnare, mangiare come gli altri.

Siamo i ragazzi che restano chiusi in casa, che abbandonano la scuola, che spesso fanno tante cazzate e si mettono a rischio. Magari smettono di mangiare, o si fanno tagli per sentire di essere ancora vivi.
Lo sai babbo, che i nostri genitori per avere una visita nelle strutture pubbliche aspettano mesi e mesi? E che allora, spesso, devono spendere tanti soldi perché sono preoccupati per noi, e vogliono fare presto?

Lo sai babbo, che anche una volta che i nostri genitori riescono a farci visitare, fare test, avere quelle relazioni che spiegano cosa non va per noi, dopo, per farci curare nelle strutture pubbliche devono aspettare anche un anno? E allora, ancora una volta, solo quei genitori che hanno più soldi, debbono pagare terapie molto costose, e fare tanti sacrifici, accompagnarci, starci vicino, e volerci tanto bene per permetterci di essere più felici e riuscire a fare dei progressi.

Sai babbo, le nostre terapie ci potrebbero permettere di crescere bene, di fare progressi, di non avere una vita difficile, di poter andare a scuola e imparare come gli altri bambini.
Allora sotto l’albero puoi mettere tanti medici, infermieri, terapisti e psicologi per tutti gli ospedali e per tutti i servizi territoriali che non funzionano più, e che possano accogliere tutte le nostre esigenze?
Ci piacciono i giocattoli, e nelle nostre letterine ne abbiamo chiesti tanti, ma il regalo più bello che potremmo ricevere è il diritto a CRESCERE.
I bambini, le famiglie e gli operatori della neuropsichiatria infantile