La KOS CARE lascia a casa 4 dipendenti

L’ultima vendetta: KOS CARE “lascia a casa” 4 lavoratori

Alla San Faustino siamo arrivati ad un epilogo annunciato, forse anche scontato. Abbiamo sempre pensato che KOS CARE avesse scelto di non garantire il passaggio di appalto diretto dei lavoratori della Coop. Archè perché voleva scegliersi i lavoratori a suo piacimento e mandare a casa quelli che non riteneva più utili alla sua attività. Ora ne abbiamo la certezza

Lo ha fatto con costanza da febbraio ad oggi, realizzando uno spezzatino sempre più raffinato di quella che è stata fino ad oggi la squadra di operatori che per conto della Coop. Archè ha garantito per oltre un decennio l’attività assistenziale nella RSA S. Faustino.

I lavoratori a cui è stato impedito il diritto di proseguire il rapporto di lavoro con la KOS CARE sono stati prima costretti al licenziamento di massa prima dalla Coop. Archè e poi alle forche caudine di una riassunzione in KOS CARE che per alcuni si è rivelata una gigantesca trappola.

KOS CARE ha imposto ai lavoratori che venivano riassunti di cominciare la vita lavorativa da capo, DA ZERO, come se non avessero mai lavorato, fino al ricatto incredibile di una prova generalizzata di svariati mesi anche per chi lavorava in quella struttura da quasi venti anni.

KOS ha poi iniziato a dividere i lavoratori in gruppi secondo la logica antica e crudele del DIVIDE ET IMPERA. Un gruppo di lavoratori è stato assunto con contratto a tempo indeterminato ed un altro a tempo determinato, un altro gruppo invece non è stato invece proprio assunto.

Ovviamente questo ci ha costretto a 3 differenti vertenze legali che come è facile intuire hanno prodotto e stanno producendo risultati diversi.

Per i lavoratori a tempo indeterminato la KOS CARE ha scelto di conciliare, di fatto riconoscendo a questo gruppo di dipendenti condizioni contrattuali in continuità a quelle avute in precedenza con la Coop Archè.

Gli altri dipendenti, SENZA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE E CON UNA PALESE DISCRIMINAZIONE DI DIRITTI, sono stati trasformati a tempo determinato. La trappola del contratto a termine è servita per lasciare a casa 6 di questi dipendenti, ai quali “semplicemente” non è stato prorogato il contratto. Un modo scientifico da parte di KOS CARE per non sporcarsi le mani licenziandoli.

Ad altri lavoratori la ditta ha invece offerto la possibilità di andarsene, monetizzando le dimissioni, e alcuni hanno accettato spaventati sia dal rischio di essere lasciati senza lavoro e senza indennizzo ma soprattutto dalla modalità con cui KOS CARE li sta costringendo lavorare.

Il COBAS si è trovato ad essere l’unico sindacato che sta sostenendo il peso di questo scontro infernale contro KOS CARE che pretende di asfaltare i diritti dei lavoratori per non creare nelle numerose RSA che il Gruppo KOS gestisce un precedente che potrebbe inficiare i suoi piani aziendali.

KOS CARE vuole il diritto di gestirsi le sue RSA in assoluta libertà: vuole comandare e imporre le sue regole senza il sindacato, senza dare spazio ai lavoratori di organizzarsi per difendere i loro diritti e decidere da chi farsi rappresentare.

KOS CARE non vuole riconoscere la rappresentanza dei COBAS, l’unico sindacato che continua a tenergli testa e a non arrendersi davanti alla sua arroganza, che continuerà a sostenere i lavoratori nelle vertenze legali necessarie a tutelare ad ottenere il riconoscimento del diritto della continuità di rapporto di lavoro tra Coop. Archè e KOS CARE. Niente è più emblematico di quello che successo ai lavoratori dell’ex appalto Immensa, abbandonati a se stessi dopo tante promesse.

La nostra battaglia non finisce però col riconoscimento di questo diritto, ma punta a conseguire condizioni di lavoro più dignitose di quelle che oggi vengono imposte ai lavoratori della S. Faustino.

Carichi di lavoro che sono aumentati a dismisura, personale che è stato ridotto ai piani, qualità dell’assistenza che è stata inequivocabilmente ridotta, senza che il sindacato possa interloquire.

NON SIAMO DISPONIBILI A SUBIRE IN SILENZIO queste condizioni di lavoro!

Avevamo pensato che almeno davanti a un Giudice del Lavoro ci fosse da parte di questa Azienda un atteggiamento più rispettoso anche delle forme di conciliazione. Ci siamo resi conto che non è così e la mancata proroga dei rapporti di lavoro lo testimonia.

In questa situazione non ci resta che DICHIARARE L’IMMEDIATO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE DELLA RSA S. FAUSTINO.

                                                                     COBAS RSA S. FAUSTINO